domenica 5 febbraio 2012

THE LOOK OF THE WEEK

Portano cappelli bianchi, sono piccoli e blu, dal villaggio incantato dei cartoon, i Puffi sono arrivati sul grande schermo e hanno conquistato il mondo intero. Da quando è uscito il film al cinema è scattata dappertutto la "puffomania".
I mini ometti blu hanno superato i 6 milioni di euro di incassi, Grande Puffo, Puffetta, Quattrocchi, Brontolone e gli altri non temono certo rivali. Il ritorno dei Puffi al cinema ha scatenato una vera e propria Puffo-mania facendoci tornare nostalgicamente agli anni '80 quando anche il gelato era "puffo" e tutti noi collezionavamo quei simpatici ometti blu... Oggi, invece, assistiamo sulle passerelle al trionfo del turchese puffo, proposto in abiti, borse, scarpe e accessori vari.... Quindi, se anche voi amate il blu in tutte le sue sfumature, preparatevi a diventare un po' puffette con dei must have che porteranno un po' di brio nei vostri armadi.
Scelto da quasi tutte le maison come immancabile sfumatura per gli abiti del nostro guardaroba, se non avete almeno un capo di questo colore bisogna assolutamente rimediare: le variazioni sono infinite, dal cobalto al turchese, dal blu elettrico al blu balena, scegliete il vostro abito preferito tra le tante proposte affascinanti dei vostri stilisti preferiti.
I principali fashion brand, infatti, hanno eletto il blu e l'azzurro come la nuance della stagione fredda ma l'hanno proposto come continuum per la stagione calda di questo 2012. Volutamente infatti, questo è il mio ultimo articolo con i suggerimenti invernali: proprio per non distaccarci bruscamente dal freddo inverno ma accompagnandovi dolcemente verso la primavera.
Partiamo come sempre dalla copertina dove abbiamo un mini-abito (altro trend di questo inverno) di YSL, meraviglioso intreccio geometrico di blu e nero, sia nei disegni, sia nelle forme.
"Se Coco Chanel ha liberato la donna, Yves Saint Laurent le ha dato il potere," dice Pierre Bergé, per una vita intera il compagno della stella più luminosa della haute couture del Novecento, dell'uomo che ha costruito mondi, forme e l'immagine stessa di una donna nuova, del maestro che ha saputo caricare le sue creazioni di una vitalità dirompente nonostante una vita privata segnata dalla malinconia e dai morsi della depressione.
Un nome che è diventato un sinonimo di alta moda perché ha fatto dell'Haute Couture il suo marchio di fabbrica, uno stile di vita che ancora oggi vive e respira nelle sue collezioni grazie al grandissimo Stefano Pilati che ha perpetuato lo stile chic ed impeccabile di una donna rigorosamente e raffinatamente elegante che ama la sartorialità e la sicurezza degli abiti YSL.
Gli abiti che ci propone Aquascutum (1 e 3) ci fanno respirare una donna femminile e allo stesso tempo minimal-chic. Una collezione molto rigorosa ma anche molto femminile, un'impresa non certo facile che ad Aquascutum è riuscita alla perfezione. Creazioni  dallo stile rigoroso ma molto femminile con tonalità decisamente classiche tra cui il color carta da zucchero. La donna di Aquascutum sa perfettamente cosa indossare in qualunque occasione, e allora eccola con un tailleur color ghiaccio dal taglio non ordinario o il pantalone con il maxi gilet per una donna assolutamente sicura di sé.
Costume National (2) ci riporta al minimalismo dai dettagli all'avanguardia stilistica unita alla pefezione dei tagli. L'essenzialità di Ennio Capasa, leit-motiv costante del suo lavoro, è da sempre fedele ai canoni di una sartorialità abilmente destrutturata. La donna Costume National è soprattutto una donna forte ma tenera al tempo stesso, dal carattere forte e deciso, che ama il comfort, la praticità ma vuole un guardaroba ricercato. Ovviamente filo conduttore di questo minimalismo è il monocromatismo che da sempre contraddistingue la maison; il tailleur azzurro qui proposto ne è prova evidente e ne traspare  un'eleganza pulita e dai tagli decisi con una evidente ricerca del tessuto che è la base del lavoro dello stilista: senza la qualità non sarebbe possibile realizzare il concetto di essenzialità. "Il minimalismo, infatti esige un'attenzione costante nella ricerca materica". La pochette accompagna amabilmente l'outfit, che sia maxi o mini poco importa, basta che sia portata con la cinghia infila-mano; un must ormai, introdotto della griffe dalla primavera/estate 2011
Non può mancare il cappello-puffo Borsalino (4) nota maison storica dei cappelli nata nel 1857. Originariamente il borsalino veniva usato intorno al 1920 come accessorio da uomini della classe agiata. La sua popolarità aumentò vertiginosamente fino a sostituire lo Homburg, cappello simile nella forma, negli anni '30.  La fama dei prodotti con marchio Borsalino è stata ulteriormente ampliata anche grazie al film omonimo girato nel 1970 con interpreti quali Alain Delon e Jean-Paul Belmondo e dalle molte immagini di uomini e donne dello spettacolo che indossarono tali cappelli.
L'anello in oro giallo satinato con la pietra, una doppietta di labradorite blu e ossidiana (5) è del famoso designer milanese di gioielli, lo storico Zangara, dapprima famoso in tutto il mondo come importatore e distributore di perle dei mari del sud per il mercato italiano. La passione per le pietre preziose e per il design porta, nel 2002, Matteo e Francesco ad iniziare la propria avventura nella creazione della loro collezione personale. Il fattore che fin dall'inizio caratterizza i gioielli Zangara consiste nella fase di progettazione. Ogni singolo manufatto viene infatti realizzato direttamente sul banco di lavoro bypassando quasi del tutto la fase del disegno. Il prototipo, creato in cera, viene successivamente realizzato in metallo con meticolosa attenzione all'incastonatura delle pietre. La lavorazione artigianale di ciascun oggetto comporta che ogni creazione abbia delle caratteristiche uniche quasi mai replicabili in maniera industriale.
La borsa interamente fatta a mano (6) e dalla quale si respira quasi l'aria bolognese di un'artigianalità tutta Made in Italy è di Patrizia Suzzi. Una smisurata  passione per la creatività, l'innata manualità, l'amore per la ricerca e lo studio di tecniche  di lavorazioni e decorazioni insolite la portano a disegnare e a curare personalmente ogni creazione.
Patriza Suzzi ama definire l'azienda "il laboratorio"... inteso proprio come luogo di elaborazione di idee, dove la cura per il dettaglio e la continua ricerca di tecniche antiche da re-interpretare in chiave diversa, rendono esclusivo ogni capo o accessorio. Dedica i suoi capi ad una donna romantica ma non sdolcinata, grintosa ma non aggressiva, femminile ma mai volgare. Insomma creazioni che sanno di antica italianità, dove traspare l'opera manuense di una grande artigiana, amante dell'ago che buca il dito, della testa china sulle materie da plasmare e dell'odore di antica tradizione.
L'abito di Zac Posen (7) esalta la femminilità di una donna che seduce con le armi più classiche ma anche più efficaci: le curve! Posen predilige le linee semplici e si ispira alla sartoria degli anni '40 per i suoi abiti aderenti, con ampi scolli e tagli in sbieco eleganti e con un pizzico di romanticismo; nel guardaroba dominano le tinte forti. Posen predilige abiti che seguono le linee del corpo per una silhouette sempre femminile e chic, valorizzata da tacchi alti....ovviamente! "Ama le donne, Zac. E ancora di più farle sentire uniche, avvolgerle in seta e chiffon e renderle regine di charme."
Marc Jacobs (8) porta in passerella una donna forte e sicura di se, una donna che sa il fatto suo e che indossa con sensuale inconsapevolezza un micro cappellino e i pois, non facili da portare, che ci regalano una donna ironica e fantasiosa, dal sapore un po' retrò.
Chicca Lualdi Bee Queen (9) veste la donna che non ama essere appariscente , che ha una visione di femminilita' sofisticata e moderna. Lavoratrice, dinamica ed intelligente. Collezioni minimal che sfociano in linee pulite, abiti attuali che donano femminilità e assolutamente portabili; tagli decisi dai colori intensi, netti e basic. La sua donna è contemporanea e sofisticata, pratica e chic. L'abito in panno con il cappottino ton sur ton è il carattere della donna sofisticata e pratica ed evidenzia linearità ed essenza dei volumi ed una forte ricerca di materia e dettaglio.
Gli stivali sono di United Nude (11) che ogni anno ci colpisce per la sua originalità e per le sue forme bizzarre e inconsuete...scarpe che diventano vere e proprie opere d'arte!
Il brand è strettamente legato ai due fondatori: Rem D. Koolhaas, architetto e oggi direttore creativo della label, e Galahad Clark, appartenente alla settima generazione dei Clark che fondarono le popolarissime Clarks. La storia di United Nude inizia con un amore infranto e con il romantico tentativo di Rem di riconquistare la sua amata. Con questo nobile intento decide di prestare le proprie conoscenze architettoniche per realizzare una scarpa da donna. Le scarpe,per noi donne, non rappresentano semplicemente uno strumento funzionale ma sono uno status symbol, un'espressione del proprio essere, del proprio stile. Grazie ad un paio di scarpe una donna può sentirsi più affascinante e sensuale, dolce e romantica, sportiva e comoda, comunicando il proprio stato d'animo ed il proprio umore al mondo esterno. Il concetto base del marchio è concepire la scarpa come vera forma d'arte, dove design e architettura s'incontrano con l'obiettivo di creare e re-interpretare forme concettuali. Il marchio inglese ha ideato una linea di scarpe dallo stile contemporaneo e accattivante, creando un connubio ideale tra moda e design, eleganza e innovazione.
La Borsa Roady (12) in cuoio strutturato blu con la maniglia ed il braccialetto (10) a catena in cristalli blu di lapislazzuli e metallo sono di YSL....senza altro voler aggiungere.

2 commenti: