martedì 24 gennaio 2012

THE LOOK OF THE WEEK

Durante la guerra di Crimea e più precisamente nel 1854, James Thomas Brudenell, il Conte di Cardigan, diede una sciabolata alla maglia d'ordinanza dell'Esercito Inglese. Un gesto di insofferenza e di intraprendenza che permise a questo capo di portare il suo nome. Questa maglia già utilizzata alla fine dell'800, vede il suo diffondersi nella seconda decade del '900, grazie alle ispirazioni provenienti dallo sport, dalle tenute militari, dai marinai e pescatori.
Grande estimatrice e divulgatrice del cardigan  è  indubbiamente Coco Chanel, che già nel 1925  realizza dei modelli prendendo spunto dall'abbigliamento maschile, dando così vita ad un abbigliamento comodo e utilizzato da entrambi i sessi. E' infatti negli anni '30 che si impone fortemente l'utilizzo della maglieria e il cardigan contribuisce alla creazione di un inizio di street-
style.
Negli anni successivi, specie negli anni '70, il cardigan viene proposto in mille cromie e fantasie, con collo, leggermente sciancrato o senza maniche.
Ad oggi il cardigan continua a destreggiarsi tra eleganza e casual. Gli stilisti se lo reinventano in mille modi grazie alle nuove tecnologie tessili ed ultimamente con linee sempre al limite del retrò.
Oggi questo capo viene indossato per completare un look basic, indossato su una camicia o sotto una giacca giocando con gli accessori quali cinture micro o macro diventando un passepartout per ogni occasione
Grandi scolli, con o senza bottoni, in tricot, in filati pettinati, oversize, minisize; di tendenza e non troppo serioso, il cardigan è il nuovo must per chi vuol dare un tocco fashion al guardaroba.
Negli ultimi tempi ha rinnovato i nostro guardaroba il cardigan lungo fino alle ginocchia, che abbinato ad un paio di leggins si trasforma quasi in un vestito.
La longeva popolarità di questo tipo di maglia è dovuta al fatto che è così versatile da poter essere proposto in versione casual o formale; di conseguenza è amato da ogni tipo di donna, dalla studentessa universitaria che ama la comodità correndo tra una lezione e l'altra, alla donna in carriera che aggiunge un cardigan al suo guardaroba, alla donna bon-ton chic che utilizza il twinset per i suoi impegni settimanali..... Insomma è uno stile di abbigliamento che funziona per tutti. Qualunque sia il vostro life style, un cardigan è una
base indispensabile per qualsiasi guardaroba.
Attenzione, però! Ad ogni personalità il suo! Con soluzioni, colori e tagli diversi, il cardigan ha caratterizzato le sfilate di questa stagione, permettendo agli stilisti di suggerire gli svariati modi in cui può essere indossato:
Alexis Mabille, in copertina, ce lo propone reinventandone i tagli che diventano rigorosi e morbidi allo stesso tempo, adatti ad uno stile di vita contemporaneo e che scivolano su una silhouette ultra femminile e propone linee facili da indossare durante il lavoro o in città. I tagli sono precisi e richiamano lo stile di Mabille ricercato e che nulla lascia al caso. La sua donna è di una bellezza quasi retrò, indossa la gonna a ruota con il cardigan stretto in vita con un nastro a corda. Si evidenzia nelle sue creazioni l'unione di uno stile "bon chic bon genre" prettamente parigino a un'allure teatrale e femminile senza tempo.
Ermanno Scervino, il  patron di casa nostra che ama la donna elegante e fortemente femminile, ce lo propone in uno stile più classico, prima sulla pencil-skirt(1) e poi lungo sopra pantalone palazzo (3), quasi lasciato scivolare come un soprabito.
PierAntonioGaspari (2), propone un total look di nuova concezione, con capi che giocano con i tagli ed i colori della natura. "La sua donna si muove come una seducente guerriera che ha conquistato il suo spazio nel mondo con grande semplicità. Perchè il mondo la attendeva, espressione di contemporanee visioni, per indossare questo raffinato ed innovativo marchio del Made in Italy." Qui propone il maxicardigan sui leggings in pelle con una punta di viola...colori naturali della terra e delle pietre, quasi un'ametista posata sulla sabbia del Sahara.
Le proposte di Krizia, il cui nome deriva dall'ultimo Dialogo incompiuto di Platone, sono ideate per la donna moderna che ama la libertà imponendo la sua personalità. Sa mostrare un look determinato e sicuro si sé: il maxi cardigan bianco (4) aperto e legato da un cinturino nero regala un'elegante nonchalance all' abbinamento street-style. Anche il cardigan grigio sui pantaloni
quadrettati a palloncino (6) conferiscono carattere ad un outfit altrimenti
classico.
Mauro Grifoni (5), maestro di sartorialità tutta Made in Italy, con un look
sofisticato e metropolitano realizzato con tessuti esclusivi e finiture
impeccabili, conferisce al cardigan stile english una nuova e fresca allure.

   

THE LOOK OF THE WEEK

La moda di questo inverno è emozionante ed eclettica; da una parte propone donne aggressive, sexy e un po'rock, dall'altra donne velatamente sensuali, eleganti e un po' retrò.
Questo inverno posso certamente dire che c'è stata, per alcuni stilisti, come una svolta verso una femminilità quasi "vintage" e rivisitata in chiave moderna e suburbana. In considerazione di cio', questo mio articolo dove si può ben vedere questa tendenza che prende spunto anche dall'icona di stile Wallis Simpson la cui vita e' stata celebrata da Madonna nel suo film da poco nelle sale italiane.
Wallis Simpson, Duchessa di Windsor, è stata la moglie di Edoardo VIII, duca di Windsor, dopo che abdico' per lei.
La nuova coppia divenne presto famosa per la vita mondana e festaiola diventando per i rotocalchi dell'epoca vere e proprie icone di glamour e stile. Edoardo VIII, si dilettava nel regalarle gioielli che si faceva fare dalla mitica Maison Cartier..... Quello che distingueva la Simpson era anche la capacità naturale di valorizzarli, tanto da essere considerata una vera icona di stile internazionale; dettaglio che ha colpito Madonna e che, per questo, ha avuto totale supporto dalla Maison che ha ricreato, per la prima volta, quei pezzi storici per il set.
Nel 1947 nasce il new look di Christian Dior - caratterizzato da lunghe gonne con larghe crinoline, tacchi alti e spalle non imbottite - che aveva in mente una donna signorile, raffinata e romantica che si ispirava all'epoca della grandeur francese. "Puntava sulla perfezione puntigliosa ed esclusiva del taglio, e su una linea che modellava il corpo femminile, tornando alle spalle morbide, alla vita di vespa, alle gonne lunghe... Amante del bianco e nero, prediligeva per gli abiti da giorno linee più caste, mentre per quelli da sera, scollature profonde e metri di tulle. Obbligatori guanti, scarpe col tacco, cappelli."
Entra in scena la raffinatezza, il romanticismo, la femminilità e la sinuosità che evidenziano una donna, nel contempo, coraggiosa, forte e che non si fa sopraffare.
L'abito in copertina, di Ermanno Scervino, riprende gli abiti da sera di quegli anni, con tessuti evanescenti,fluttuanti e linee morbide che scivolano amabilmente sulle forme di una donna sensuale e affascinante. La donna di Scervino è regale e fatata, dotata di grande charme ed eleganza, che ama abiti raffinatamente comodi e che ama osare. I suoi abiti nascondono un lusso velato, innovativo e mai sfacciato, mentre i tagli sono sempre impeccabili nella lavorazione curata nei minimi dettagli.  "Le donne non devono essere vittime dei loro abiti", ha dichiarato lo stilista che ama vestire le principesse urbane di oggi, attente, modaiole e dotate di una sensualità cerebrale. Una donna romantica, la sua, che sogna e fa sognare, critica e sagace, attenta ai dettagli importanti come l'unione della tecnica alla fluidità ed alla classe; connubio ideale che risponde alle esigenze di tutte le fashionistas.
Gli abiti di Marc Jacobs  hanno uno stile fortemente anni '40 riattualizzati grazie all' estro creativo del designer newyorkese. La sua collezione è proposta in una palette di toni caldi quali i marroni, i rossi e i mattoni che riscaldano gli occhi ed il cuore nelle gelide giornate invernali.
Austera e dal fascino rétro la donna di Marc Jacobs. Ha un nuovo guardaroba, con una collezione di accessori e di moda davvero glamour; la proposta e' la longuette con una giacca dal taglio deciso e rigoroso (1) e il meraviglioso abitino (5) che segna le forme ma non le evidenzia, rendendo l'abito indossabile praticamente da tutte...il tutto personalizzato dai dettagli dei tessuti che conferiscono carattere e nuove volumetrie ad abiti altrimenti rigorosi.
Meravigliosa la scarpa (2) e la borsa a cartella di YSL (3) in pelle nera in vero stile anni '40 che si abbinano perfettamente alle prime proposte; YSL ci propone una collezione rigorosa, austera, che ci presenta una donna impeccabilmente seria e sofisticata, decisa e senza eccessi; una donna dal carattere retrò anche negli accessori. Così come retrò è la collana, in smalto nero e grigio e con strass, dal gusto fortemente vintage di Chanel (4) che ha proposto un accessorio tanto usato negli anni in cui la grande Coco creava il suo impero. Gli accessori prevedevano perle e catene d'oro, gioielli veri accanto a bigiotteria di qualità..... "La classicità di Chanel si conserva negli anni grazie alle linee definite dei contorni e ai tessuti opachi, che con i loro colori sono in grado di catturare la luce."
Il tailleur doppiopetto bicolor proposto in versione quasi "marinaretta" da YSL (6) evidenzia una donna rigorosa e dallo stile impeccabile, senza eccessi e mai volgare, dotata di una sussurrata eleganza. Lo stile è ironico ma elegante, con dettagli lussuosi come il collo in volpe nero che impreziosisce l'abito. "È difficile - ha spiegato lo stilista Stefano Pilati - trattare l'essenzialità di una camicia e di un paio di pantaloni in modo che siano nuovi, ma che si veda da lontano che si tratta di capi Saint Laurent". Se questo era lo scopo, allora lo ha raggiunto: c'è davvero un'aria Saint Laurent in questo capo dallo stile impeccabile e perfetto da indossare nella vita quotidiana.
La donna di YSL è atemporale, innovativa e vive la moda oltre le tendenze, preferendo un'eleganza sobria a tratti un po' retrò. La donna, vestita da Stefano Pilati, sa quello che vuole ma non eccede, è amalgamata in uno stile dal look altamente raffinato.
Ovviamente si abbina d'incanto lo stivaletto bi-color (7),  intramontabile classico della Maison Chanel che rispecchia la filosofia di Coco che creava una moda che tendeva a nascondere il lusso, piuttosto che ostentarlo. Coco diceva sempre che disegnava solo ciò che le sarebbe piaciuto indossare: se poi piaceva anche agli altri la cosa non poteva che farle piacere. Ancora oggi lo stile Chanel è quello della donna elegante che ama indossare abiti pratici e sportivi. " I segni irreversibili di un'esperienza unica, storica e culturale, che mancava nel mondo" sono quelle creazioni come questo anello (9) dalla bellezza senza tempo e con un gusto amabilmente retro', che io personalmente metterei sopra i guanti lunghi con i bottoncini di Sermoneta (8) che ben rispecchiano lo stile italiano ed impeccabile di una storica azienda che offre la garanzia di alta qualita' ed un design raffinato; un accessorio complice del fascino femminile e parte integrante di un look impeccabile.
L'ultimo abito, di Salvatore Ferragamo (10),  crea un sottile gioco di seduzione con eleganti contrasti come il bianco ed il nero, il morbido ed il rigoroso, il maschile e il femminile e con scollature profonde, grandi spacchi e lineamenti che seguono e rendono armoniosamente morbide le curve della donna e ammorbidiscono la rigorosita' dell'abito. I colori bianco e il nero si stemperano nel grigio e nelle sete sottili e fluttuanti creando complicita' con una donna dalla grande classe.

mercoledì 11 gennaio 2012

THE LOOK OF THE WEEK

La nascita della moda risale alla Francia del regno di Luigi XIV la cui corte era luogo privilegiato di competizione e seduzione oltre che centro nevralgico della nascita e della diffusione di nuovi modelli, fino all'epoca della Rivoluzione Francese.
Dopo questo periodo storico, l'emergente industria della moda conobbe un lungo periodo di pausa per poi tornare in auge grazie all'opera di un noto sarto inglese, Charles Frederick Worth, il quale, trasferitosi a Parigi a partire dal 1894 venne definito "l'inventore dell'Haute Couture". La moda divenne così un modo per esternare l'estro artistico dei sarti che diventarono così importanti figure di riferimento per l'elite dell'alta società che individuava nella moda un'alternativa comunicazione elitaria.
I primi significativi passi del Prêt-à-Porter rislagono al 1863, quando Ebezener Butterick, fondatore della Butterick Pattern Company, instaurò il sistema di produrre modelli in serie e in misure diverse. L'ago sartoriale venne sostituito quindi dalla macchina da cucire.
Prêt-à-porter significa letteralmente "pronto da indossare" ed è un termine di origine francese. Con questa espressione si intendono tutti quegli abiti che, a differenza dell'alta moda, vengono preparati e venduti pronti all'uso. Oggi la maggior parte delle case di moda si dedica alla sola produzione di modelli prêt-à-porter, l'alta moda rimane invece come vetrina delle capacità tecniche e creative della casa.
Il prêt-à-porter si contrappone quindi agli abiti sartoriali e di haute couture per venire incontro alle esigenze della donna, perché il successo della moda è strettamente legato alle scelte femminili.
Sono le donne che hanno influenzato e favorito le tendenze della moda negli anni; hanno voluto essere sportive e sexy, donne in carriera e punk ribelli, lady bon-ton e vamp.
Con la rivoluzione francese i borghesi hanno visto nei ruoli femminili le icone leadership della moda. Ma e' solo con la Prima Guerra Mondiale che le donne hanno avuto la possibilità di poter gestire tale leadership in piena autonomia economica, da allora la moda e' decollata in modo vertiginoso.
Sul finire degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso ha avuto luogo una rivoluzione all'interno del mondo della moda, chiamata rivoluzione del prêt-à-porter. Tale Rivoluzione, rendendo accessibile la moda anche alla classe media, contribuì in modo sensibile ad espandere questo mercato che, per tanto tempo, era riservato esclusivamente a pochi privilegiati.
Il più eclatante traguardo è stato quello di aver trasportato una moda di elite ad una moda di massa applicando la sartoria alle esigenze del ready to wear.
A partire dagli anni Sessanta, gli stilisti cominciarono ad offrire al mercato modelli ready to wear e a rivolgersi così ad un pubblico più giovane che fino a quel momento era stato escluso dall'alta moda.
A causa del ritmo serrato con cui i trend si susseguono, l'essere alla moda è un concetto lato, perché ci si trova di fronte alla coesistenza di una molteplicità di tendenze alle quali oggi ogni individuo può essere libero di costruire la propria immagine identificativa all'interno di un sistema che regola il modo collettivo di vestire.
Oggi la moda si trova quindi a fare i conti con una maggiore consapevolezza che ci aiuta ad imporci come individui e ad identificarci come tali evidenziando il nostro stile personale.
Il prêt-à-porter o ready to wear è quindi l'esempio massimo di street-style, che prende spunto dalla quotidianità della donna di oggi.
Ho voluto in questo articolo, riportare esempi che ne esaltano la filosofia a partire dall'outfit in copertina di Chicca Lualdi che con la sua vocazione minimal, le sue linee pulite ed essenziali e contaminazioni fine anni '70 nelle stampe e nell'uso del colore ha portato in passerella la strada.
Un abito fedele ad un percorso di attualità, femminilità e portabilità che rifugge qualsiasi forma di esibizionismo ma che ci regala una donna all'ultimo grido pronta per un aperitivo con le amiche all'ultimo minuto.
Nell' abito di Mauro Grifoni (1), maestro italiano dal DNA puramente Made in Italy, c'è una sorta di fusione di rigore ed edonismo, pensato "per una donna dallo stile deciso, libera da schemi e preconcetti". Il risultato è un guardaroba facile da interpretare secondo individualità e consapevolezza proprie della donna contemporanea che ama mixare sensualità e comodità. Imprinting dell'azienda è "l'ossessiva ricerca di perfezione unita all'amore per il fatto a mano, riletto con occhio e sensibilità contemporanei", creando così una collezione per una donna dal carattere sofisticato e metropolitano.
La meravigliosa camicia in seta e l'elegante capotto vengono sdrammatizzati dai jeans "boyfriend" style e resi fortemente femminili dai tacchi.
Uno stile da indossare nel quotidiano, al lavoro e nel tempo libero, pensato e selezionato per le donne che amano vestirsi di gusto, con qualità, fascino e ricercatezza: questo lo stile di Aquascutum (2). Nata a Londra nel 1851, è una azienda inglese che produce impermeabili: infatti il significato del nome latino del brand è "scudo per l'acqua". A partire dagli anni '60, allarga la sua produzione al total look. Che produca abbigliamento di lusso sin dalla metà dell'Ottocento lo si capisce dall'eleganza che emerge dai suoi abiti come l'abito-tuta dal quale emerge la più classica tradizione sartoriale anglosassone. Unito ad un grande occhio per i dettagli fuori dal comune e per i tagli dal rigore english abbiamo un'alternativa elegante al look ready to wear, che si addice a qualsiasi occasione, mondana e non.
Comeforbreakast (3) è il marchio indipendente creato da Antonio Romano e Francesco Alagna nel 2009, quando Vogue Italia li include all'interno della rassegna stagionale degli emergenti di Vogue Talents. La maison italiana è uno dei classici esempi di sartorialità applicata al ready to wear dove semplicità ed essenzialità si fondono ad una cura meticolosa e ricercata, rendendo i loro capi elegantemente casual. La donna che viene proposta "non deve essere sexy a tutti i costi, deve essere semplicemente libera di sentirsi se stessa senza costrizioni". Insomma una donna a proprio agio nella scelta di un look gratificante e apparentemente semplice ma che nasconde una meticolosa ricerca di materiali e forme secondo i nuovi canoni di un Made in Italy reinventato. Questo brand è contaminato da uno stile pratico, malleabile e accattivante. La vestibilità over è in linea con le tendenze di oggi, un mix perfetto tra tradizione e ricerca, che garantisce alla linea una nuova concezione di portabilità, senza mai appesantire o rovinare il tessuto.
Proposta accessoria ai primi tre look sono la Miss Sicily di Dolce & Gabbana (4), it bag della griffe italiana, amata e sfoggiata da tutte le donne, da Jessica Alba a Madonna, proposta in mille versioni, una borsa unica e inimitabile che è un autentico must have. Certo disegnare una borsa che sia capace di farsi ricordare è impresa molto difficile anche per gli stilisti più quotati....ma con la Miss Sicily Domenico e Stefano hanno fatto centro regalandoci una borsa dal fascino vintage con un tocco magistrale di sartorialità, sensualità e sicilianità...
Miss Sicily è una vera e propria opera d'arte che conferma il talento del Made in Italy. Qui l'ho ovviamente abbinata ai suoi stivaletti....immancabili portavoce di uno stile che rimanda quasi agli anni '70.

La proposta di Misuraca (5), brand sartoriale di casa nostra, che prende il nome dall'amata madre del suo genio creativo, Gianfranco Fenizia è unione di estremi uniti da una grande forza creativa: da una parte la purezza e la semplicità ben visibile nei tagli geometrici dei suoi abiti; dall'altra la meticolosa ricerca del dettaglio couture come un drappo o un'arricciatura che rendono i suoi capi mai semplicemente basic anzi unisce la portabilità all'haute couture.
Le sue creazioni non sono mai piatte ma partono da una meticolosa ricerca della materia che si plasma sotto le mani di un creativo che sente la donna nella sua più intima essenza. I colori non si distaccano dal suo stile, infatti se ne evidenzia l'amore per i colori neutri e sobri che rilevano un forte amore per l'eleganza assoluta. La camicia in stampa denominata "giorgione" richiama volutamente ad un periodo artistico orientalistico e che ben delinea l'amore per i contrasti dove la ricerca si unisce alla semplicità dei toni neutri.

Stilista d'origine napoletana, Alessandro Dell'Acqua, prima con il brand che portava il suo nome e, ora, con N°21 (6), ha reinventato il concetto di femminilità nel mondo della moda. I suoi abiti, omaggio alla sensualità e al glamour delle grandi dive sono un mix di semplicità delle linee e accuratezza di tessuti. Il suo ideale di donna è vera e autentica, che ovviamente traspare in ogni abito della sua collezione A/I 2011-12. Lo stile è ineccepibile nelle linee e disinibito nei dettagli. "Maschile per ispirazione, ma femminile per aspirazione", questo outfit ben si addice alla donna moderna e cosmopolita che vuole femminilità su tagli volutamente austeri e che fanno trasparire una sensuale indipendenza che la rende forte e voluttuosa nella sua morigeratezza. Il risultato finale è un equilibrio tra tradizione e provocazione che rende le sue proposte accattivanti e uniche.
Maison di moda nata nel 1986, Costume National (7), ha uno stile definito e riconoscibile basato su una sartorialità impeccabile unita ad uno stile moderno e sofisticato. Ho scelto questo outfit che unisce un capo caldo e avvolgente, come questa maglia con cappuccio spessa e calda, ai pantaloni slim fit che conferiscono un'aria quasi rock creando un amabile contrasto. Immancabile l'accostamento bicolor del nero e del bianco così come la sovrapposizione di materiali diversi che esaltano la femminilità del capo. Il suo stile è atemporale, supera le tendenze e  nasce da una vera ricerca dell'essenziale. Unisce uno stile urbano ad una raffinata eleganza.
Propongo come accessori (8) per questi tre abiti le scarpe Louboutin dal momento che non produce scarpe ma crea opere d'arte, e che in questo caso ben si adattano alla comodità e portabilità delle proposte di oggi. Le ho unite volutamente e un po' provocatoriamente alla borsa bauletto in pelle nera di Yves Saint Laurent, storico e mitico genio creativo della moda francese, che fu il primo a trasferire dal guardaroba di lui a quello di lei alcuni capi d'abbigliamento come lo smoking, il blazer, il giubbotto di pelle; fu il primo a sostenere con grande convinzione un parallelismo tra il mondo dell'arte e il mondo della moda, e ben lo vediamo in ogni sua creazione che rimane nella storia della moda come immancabile definizione di opera d'arte. Ho volutamente unito gli accessori di due grandi griffe in competizione per la mitica suola rossa perché, a mio modestissimo parere, è vero che essa è sempre stato il tocco distintivo di Louboutin ma, in fondo, le sue scarpe sono così belle che non ha alcuna importanza di che colore sia la suola.

mercoledì 4 gennaio 2012

THE LOOK OF THE WEEK


Lo stile più contestato, il più graffiante e ruggente è tornato a far parlare di se!
L'animalier o si ama o si odia ma e' sicuro che le fashioniste più incallite non possono farsi mancare nel guardaroba un capo maculato, sia esso un abito, una borsa, una scarpa, un foulard o qualsiasi altro accessorio.
Anche per chi in passato lo ha disdegnato quest'anno non può non farsi tentare da questo affascinante stile da giungla metropolitana.
È prorompente e d'impatto e sicuramente non passa inosservato; insomma è uno stile che ben si adatta alla donna emancipata di questi graffianti tempi moderni, dove è protagonista e diventa imperatrice suprema dell'aggressiva imposizione del suo stile.
Volendo tracciarne un sommario percorso storico, lo stile animalier si impose tra le maison di alta moda nel 1930; negli anni ’40 lo stile maculato è stato espressione di eccesso e lusso sfrenato, basti ricordare Christian Dior che nel ‘47 inseriva il maculato come un elemento di distinzione sociale; tornò di moda negli anni ‘60 simboleggiando lo stile bon-ton su donne come Jaqueline Kennedy; diventò anche icona trash del mondo pop e rock dei giovani degli anni ‘70 per poi divenire aggressivo ed eccessivo negli anni ‘80 con il glam rock e con Madonna sua massima icona, per poi essere riproposto in toni più soft negli anni successivi.
Oggi tutti i maggiori stilisti lo propongono in stile STREET-STYLE o ETNO-CHIC. Può tranquillamente, a mio parere, essere considerato un trend evergreen e sempre attuale anche se più volte rivisitato.
E' uno stile non facile da indossare perchè, se non dosato sapientemente, rischia di eccedere in un look volgare o eccessivamente appariscente.
Una volta era considerato come troppo esagerato e indossato solo da “bombshell“, cioè da bombe sexy e da  coloro che volevano essere scandalose, fuori dal comune, e soprattutto sexy senza pari; ora non è più simbolo di aggressività ma è segno di alta moda che viene riproposto su scarpe, t-shirt e giacche ma anche sciarpe, borse, occhiali e cinture.
Invece del total look, in genere si preferisce dare un tocco di forte femminilità altamente seducente con un accessorio o con un particolare unito ad abbinamenti sobri e volutamente minimal o su un look total black, creando così un outfit curato nel minimo dettaglio.
Ragazze, osate con ironia, perché scelto su borse, scarpe e dettagli, diventa un fantastico alleato per abiti dallo stile sexy-chic. Insomma smette d’essere simbolo di aggressività e diviene componente di gran gusto. Pronte allora per osare con questo stile graffiante e audace?

L’abito in copertina è di (es) Artisanal by Fabrizio Talia, che mette in evidenza una sartorialità di lusso d’alta moda, con lavorazioni fatte evidentemente a mano e che conferiscono ai suoi capi unicità e sofisticatezza.
La sua donna è graffiante e prorompente ed ama travestirsi alla ricerca di uno stile che ben delinei la sua ecletticità ed il suo rapporto impulsivo con il mondo. Nonostante sia una donna forte e, a volte, aggressiva rimane sempre evidente e ben delineato lo stile elegante e raffinato.
Ne risulta un look ibrido con sfumature retrò unite ad una visione post-moderna che lo rendono geniale  ed audace.
Lo stilista dichiara che “l'obiettivo è individuare i temi e i motivi più idonei a comunicare la donna come archetipo primigenio di bellezza, principio primo di armonia delle forme. Ecco allora che l'abito diventa cerniera tra il corpo e lo spirito, veicolo di osmosi tra l'interno e l'esterno, simbolo di eleganza consustanziale. I tessuti leggeri sottolineano le forme del corpo femminile, carezzandone i movimenti e accompagnando il suo dinamismo espressivo.” Mi sembra di essere catapultata in un mondo dove l’abito prende forma sul corpo della donna in base alle sue caratteristiche primordiali, quasi animalesche ed istintive. L’abito ne diventa l’anima e il cuore, infatti questo abito ben ci definisce la donna moderna: audace, sicura di sé, amante del lusso ma che non vuole abbandonare per esso l’eleganza innata che le appartiene di natura. È uno degli stilisti che più emozionano, basta indossare un suo abito per essere catapultati in un mondo quasi fiabesco e bucolico.
Roberto Cavalli porta in passerella per l’autunno-inverno 2011-2012 il suo stile inconfondibile.
Il designer di moda italiano regala una donna decisamente luminosa: abiti brillanti con l’immancabile stile (1 e 2) e segno distintivo dello stilista da quando, nel 2006, propose il leopardato come must della sua collezione. I sui abiti sdrammatizzano l’effetto aggressivo del maculato con i colori neutri e con abiti dalle linee fluide, morbide e romantiche, quasi come delle ninfe glam-rock.
La sua donna e’ decisamente sensuale, femminile e molto forte: sa bene quello che vuole e  soprattutto sa come attirare l’attenzione con stile e con dettagli di grande effetto come la borsa (4) e gli ankle-boots (5) che possono essere abbinati ad un semplice jeans e camicia bianca oppure ad un abito in unica tinta dai colori caldi.

L’outfit di Philipp Plein (2) ci mostra una giovane e moderna donna in carriera, che sa dove vuole arrivare e si cala perfettamente nella parte della nuova donna, proponendosi in passerella in versione graffiante e super rockettara. La chicca è stata abbinare ad un look così forte ed aggressivo una camicia di seta con fiocco dal gusto bon ton: un mix di elementi che lo rendono unico ed eclettico.
Uno stile dal gusto rock che ben contraddistingue lo stile di Plein, vuole la sua donna femme fatale, con quel look aggressivo e grintoso che molte donne amano indossare per sentirsi più forti, conquistatrici e non prede dell’uomo.
Salvatore Ferragamo, artigiano per eccellenza dello stile chic e bon ton, ce lo propone nella ballerina (6) che insieme alla tracolla (7) di Philipp Plein diventano un passepartout da abbinare ad ogni look semplice come magari leggings e maxi-maglia neri, per donare quel tocco di seduzione senza troppo apparire. Tra gli accessori più cool del momento abbiamo la W di Salvatore Ferragamo (8), uno dei classici capolavori più famosi, apprezzati e desiderati della maison e creata da Fiamma Ferragamo all’inizio degli anni ’70 in onore della madre Wanda. Dalle linee retrò e vintage con stampa zebrata,  è diventata l’ossessione di molte star come Lady gaga e Simona ventura che la indossano con look sobri e molto casual. Del resto una borsa così appariscente è perfetta proprio per rendere speciale un look semplice. Ovviamente non possono mancare le decolté (9) che completano il look perfettamente e che ben si addice a chi ama sperimentare.