mercoledì 11 gennaio 2012

THE LOOK OF THE WEEK

La nascita della moda risale alla Francia del regno di Luigi XIV la cui corte era luogo privilegiato di competizione e seduzione oltre che centro nevralgico della nascita e della diffusione di nuovi modelli, fino all'epoca della Rivoluzione Francese.
Dopo questo periodo storico, l'emergente industria della moda conobbe un lungo periodo di pausa per poi tornare in auge grazie all'opera di un noto sarto inglese, Charles Frederick Worth, il quale, trasferitosi a Parigi a partire dal 1894 venne definito "l'inventore dell'Haute Couture". La moda divenne così un modo per esternare l'estro artistico dei sarti che diventarono così importanti figure di riferimento per l'elite dell'alta società che individuava nella moda un'alternativa comunicazione elitaria.
I primi significativi passi del Prêt-à-Porter rislagono al 1863, quando Ebezener Butterick, fondatore della Butterick Pattern Company, instaurò il sistema di produrre modelli in serie e in misure diverse. L'ago sartoriale venne sostituito quindi dalla macchina da cucire.
Prêt-à-porter significa letteralmente "pronto da indossare" ed è un termine di origine francese. Con questa espressione si intendono tutti quegli abiti che, a differenza dell'alta moda, vengono preparati e venduti pronti all'uso. Oggi la maggior parte delle case di moda si dedica alla sola produzione di modelli prêt-à-porter, l'alta moda rimane invece come vetrina delle capacità tecniche e creative della casa.
Il prêt-à-porter si contrappone quindi agli abiti sartoriali e di haute couture per venire incontro alle esigenze della donna, perché il successo della moda è strettamente legato alle scelte femminili.
Sono le donne che hanno influenzato e favorito le tendenze della moda negli anni; hanno voluto essere sportive e sexy, donne in carriera e punk ribelli, lady bon-ton e vamp.
Con la rivoluzione francese i borghesi hanno visto nei ruoli femminili le icone leadership della moda. Ma e' solo con la Prima Guerra Mondiale che le donne hanno avuto la possibilità di poter gestire tale leadership in piena autonomia economica, da allora la moda e' decollata in modo vertiginoso.
Sul finire degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso ha avuto luogo una rivoluzione all'interno del mondo della moda, chiamata rivoluzione del prêt-à-porter. Tale Rivoluzione, rendendo accessibile la moda anche alla classe media, contribuì in modo sensibile ad espandere questo mercato che, per tanto tempo, era riservato esclusivamente a pochi privilegiati.
Il più eclatante traguardo è stato quello di aver trasportato una moda di elite ad una moda di massa applicando la sartoria alle esigenze del ready to wear.
A partire dagli anni Sessanta, gli stilisti cominciarono ad offrire al mercato modelli ready to wear e a rivolgersi così ad un pubblico più giovane che fino a quel momento era stato escluso dall'alta moda.
A causa del ritmo serrato con cui i trend si susseguono, l'essere alla moda è un concetto lato, perché ci si trova di fronte alla coesistenza di una molteplicità di tendenze alle quali oggi ogni individuo può essere libero di costruire la propria immagine identificativa all'interno di un sistema che regola il modo collettivo di vestire.
Oggi la moda si trova quindi a fare i conti con una maggiore consapevolezza che ci aiuta ad imporci come individui e ad identificarci come tali evidenziando il nostro stile personale.
Il prêt-à-porter o ready to wear è quindi l'esempio massimo di street-style, che prende spunto dalla quotidianità della donna di oggi.
Ho voluto in questo articolo, riportare esempi che ne esaltano la filosofia a partire dall'outfit in copertina di Chicca Lualdi che con la sua vocazione minimal, le sue linee pulite ed essenziali e contaminazioni fine anni '70 nelle stampe e nell'uso del colore ha portato in passerella la strada.
Un abito fedele ad un percorso di attualità, femminilità e portabilità che rifugge qualsiasi forma di esibizionismo ma che ci regala una donna all'ultimo grido pronta per un aperitivo con le amiche all'ultimo minuto.
Nell' abito di Mauro Grifoni (1), maestro italiano dal DNA puramente Made in Italy, c'è una sorta di fusione di rigore ed edonismo, pensato "per una donna dallo stile deciso, libera da schemi e preconcetti". Il risultato è un guardaroba facile da interpretare secondo individualità e consapevolezza proprie della donna contemporanea che ama mixare sensualità e comodità. Imprinting dell'azienda è "l'ossessiva ricerca di perfezione unita all'amore per il fatto a mano, riletto con occhio e sensibilità contemporanei", creando così una collezione per una donna dal carattere sofisticato e metropolitano.
La meravigliosa camicia in seta e l'elegante capotto vengono sdrammatizzati dai jeans "boyfriend" style e resi fortemente femminili dai tacchi.
Uno stile da indossare nel quotidiano, al lavoro e nel tempo libero, pensato e selezionato per le donne che amano vestirsi di gusto, con qualità, fascino e ricercatezza: questo lo stile di Aquascutum (2). Nata a Londra nel 1851, è una azienda inglese che produce impermeabili: infatti il significato del nome latino del brand è "scudo per l'acqua". A partire dagli anni '60, allarga la sua produzione al total look. Che produca abbigliamento di lusso sin dalla metà dell'Ottocento lo si capisce dall'eleganza che emerge dai suoi abiti come l'abito-tuta dal quale emerge la più classica tradizione sartoriale anglosassone. Unito ad un grande occhio per i dettagli fuori dal comune e per i tagli dal rigore english abbiamo un'alternativa elegante al look ready to wear, che si addice a qualsiasi occasione, mondana e non.
Comeforbreakast (3) è il marchio indipendente creato da Antonio Romano e Francesco Alagna nel 2009, quando Vogue Italia li include all'interno della rassegna stagionale degli emergenti di Vogue Talents. La maison italiana è uno dei classici esempi di sartorialità applicata al ready to wear dove semplicità ed essenzialità si fondono ad una cura meticolosa e ricercata, rendendo i loro capi elegantemente casual. La donna che viene proposta "non deve essere sexy a tutti i costi, deve essere semplicemente libera di sentirsi se stessa senza costrizioni". Insomma una donna a proprio agio nella scelta di un look gratificante e apparentemente semplice ma che nasconde una meticolosa ricerca di materiali e forme secondo i nuovi canoni di un Made in Italy reinventato. Questo brand è contaminato da uno stile pratico, malleabile e accattivante. La vestibilità over è in linea con le tendenze di oggi, un mix perfetto tra tradizione e ricerca, che garantisce alla linea una nuova concezione di portabilità, senza mai appesantire o rovinare il tessuto.
Proposta accessoria ai primi tre look sono la Miss Sicily di Dolce & Gabbana (4), it bag della griffe italiana, amata e sfoggiata da tutte le donne, da Jessica Alba a Madonna, proposta in mille versioni, una borsa unica e inimitabile che è un autentico must have. Certo disegnare una borsa che sia capace di farsi ricordare è impresa molto difficile anche per gli stilisti più quotati....ma con la Miss Sicily Domenico e Stefano hanno fatto centro regalandoci una borsa dal fascino vintage con un tocco magistrale di sartorialità, sensualità e sicilianità...
Miss Sicily è una vera e propria opera d'arte che conferma il talento del Made in Italy. Qui l'ho ovviamente abbinata ai suoi stivaletti....immancabili portavoce di uno stile che rimanda quasi agli anni '70.

La proposta di Misuraca (5), brand sartoriale di casa nostra, che prende il nome dall'amata madre del suo genio creativo, Gianfranco Fenizia è unione di estremi uniti da una grande forza creativa: da una parte la purezza e la semplicità ben visibile nei tagli geometrici dei suoi abiti; dall'altra la meticolosa ricerca del dettaglio couture come un drappo o un'arricciatura che rendono i suoi capi mai semplicemente basic anzi unisce la portabilità all'haute couture.
Le sue creazioni non sono mai piatte ma partono da una meticolosa ricerca della materia che si plasma sotto le mani di un creativo che sente la donna nella sua più intima essenza. I colori non si distaccano dal suo stile, infatti se ne evidenzia l'amore per i colori neutri e sobri che rilevano un forte amore per l'eleganza assoluta. La camicia in stampa denominata "giorgione" richiama volutamente ad un periodo artistico orientalistico e che ben delinea l'amore per i contrasti dove la ricerca si unisce alla semplicità dei toni neutri.

Stilista d'origine napoletana, Alessandro Dell'Acqua, prima con il brand che portava il suo nome e, ora, con N°21 (6), ha reinventato il concetto di femminilità nel mondo della moda. I suoi abiti, omaggio alla sensualità e al glamour delle grandi dive sono un mix di semplicità delle linee e accuratezza di tessuti. Il suo ideale di donna è vera e autentica, che ovviamente traspare in ogni abito della sua collezione A/I 2011-12. Lo stile è ineccepibile nelle linee e disinibito nei dettagli. "Maschile per ispirazione, ma femminile per aspirazione", questo outfit ben si addice alla donna moderna e cosmopolita che vuole femminilità su tagli volutamente austeri e che fanno trasparire una sensuale indipendenza che la rende forte e voluttuosa nella sua morigeratezza. Il risultato finale è un equilibrio tra tradizione e provocazione che rende le sue proposte accattivanti e uniche.
Maison di moda nata nel 1986, Costume National (7), ha uno stile definito e riconoscibile basato su una sartorialità impeccabile unita ad uno stile moderno e sofisticato. Ho scelto questo outfit che unisce un capo caldo e avvolgente, come questa maglia con cappuccio spessa e calda, ai pantaloni slim fit che conferiscono un'aria quasi rock creando un amabile contrasto. Immancabile l'accostamento bicolor del nero e del bianco così come la sovrapposizione di materiali diversi che esaltano la femminilità del capo. Il suo stile è atemporale, supera le tendenze e  nasce da una vera ricerca dell'essenziale. Unisce uno stile urbano ad una raffinata eleganza.
Propongo come accessori (8) per questi tre abiti le scarpe Louboutin dal momento che non produce scarpe ma crea opere d'arte, e che in questo caso ben si adattano alla comodità e portabilità delle proposte di oggi. Le ho unite volutamente e un po' provocatoriamente alla borsa bauletto in pelle nera di Yves Saint Laurent, storico e mitico genio creativo della moda francese, che fu il primo a trasferire dal guardaroba di lui a quello di lei alcuni capi d'abbigliamento come lo smoking, il blazer, il giubbotto di pelle; fu il primo a sostenere con grande convinzione un parallelismo tra il mondo dell'arte e il mondo della moda, e ben lo vediamo in ogni sua creazione che rimane nella storia della moda come immancabile definizione di opera d'arte. Ho volutamente unito gli accessori di due grandi griffe in competizione per la mitica suola rossa perché, a mio modestissimo parere, è vero che essa è sempre stato il tocco distintivo di Louboutin ma, in fondo, le sue scarpe sono così belle che non ha alcuna importanza di che colore sia la suola.

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