domenica 15 aprile 2012

THE LOOK OF THE WEEK


Una delle ultime tendenze della primavera -estate 2012 è la donna vista come vera e propria impersonificazione di leggendaria bellezza, immaginata come tale era nella sua versione più innocente e maliziosa: una meravigliosa ninfa che si muove sinuosa in lunghi abiti di chiffon e di voile di seta....vi viene in mente qualcuno? Si ragazze, proprio loro...le magiche creature di un lontano mondo incantato: le fate, esseri eterei e magici che hanno fatto innamorare uomini e donne melanconicamente romantiche.
Pronte ad intervenire nei casi umani a favore degli innocenti, le leggendarie fate riparano torti, vendicano offese e consegnano oggetti fatati.
Si dice che compaiano in occasioni speciali per segnare il destino nelle epoche solenni, come le nascite, le nozze o il capodanno.
La discendenza delle fate rivela che sono originariamente espressioni della terra Madre, ma il flusso della storia le ha fatte risalire poco a poco dalla profondità della terra alla superficie, dove, al chiarore della luna, diventano spiriti delle acque e della vegetazione; appaiono, infatti, spesso sulle montagne, vicino ai crepacci e ai torrenti.
In alcuni racconti legati al destino in culla, esse sono tre: due benefiche e l'altra malefica, quella che prevale segna il destino di ognuno di noi! Secondo alcune tradizioni bretoni, poi, alla nascita di un bambino,si dispongono tre coperti su una tavola ben apparecchiata per propiziarsi le fate.
Secondo l'Iliade, ancora, sembrano determinare il destino dell'eroe al quale appaiono, offrendogli una scelta da cui dipenderà l'esito malefico o benefico del suo viaggio.
Un’ultima credenza, nata dalla mitologia greca, narra di tre dee, figlie di Zeus, responsabili della vita dell’uomo; queste dee venivano chiamate parche e custodivano nelle loro mani in filo lunghissimo, prezioso e magico che rappresentava il destino degli uomini. Ogni giorno la dea più anziana lo tesseva con infinita cura e lo misurava con particolare attenzione mentre, la dea più piccola lo tagliava e quando venivano infastidite dal comportamento degli umani erano in grado di tagliarlo di netto e di aggrovigliarlo nel più fastidioso dei modi in modo da infliggere una giusta punizione alla razza umana.
Insomma, la fata è presente nei miti e nelle leggende di ogni paese e cultura.
Le prime fate appaiono nel medioevo come proiezione delle antiche ninfe, ma vengono per la prima volta ufficializzate verso la fine del medioevo e prendono l'aspetto classico delle dame dell'epoca, che indossavano ingombranti copricapi conici  e lunghi abiti colorati e morbidi. Le fate sono tutte di sesso femminile ed hanno le sembianze di una donna non molto alta e molto gracile dalla pelle chiarissima, quasi perlacea. Ogni fata indossa un abito di un unico colore che rispecchia la sua personalità; inoltre portano gonne lunghissime per coprire eventuali deformità (quasi ogni fata presenta infatti una parte del corpo bovina o caprina) e cappelli lunghissimi per sembrare più alte.
La loro indole tuttavia non è univocamente buona, oltre alla vanità ed all'egocentrismo che le distingue, sono fortemente permalose ed irascibili, un solo torto può scatenare la loro ira ed il loro dispetto può trasformarle in furie e può spingerle a lanciare maledizioni. Hanno quindi oltre ad un ruolo di premiazione anche un ruolo fortemente punitivo....Insomma, capricciose e donne fino in fondo!
Le fate hanno fatto da vero e proprio epicentro anche nella corrente artistica dei dipinti vittoriani; la "pittura di fate", fairy painting, è un particolare genere della pittura e dell'illustrazione vittoriana che si concentra sulla raffigurazione di fate e mondi incantati, con grande attenzione all'atmosfera e al dettaglio. Generalmente considerata una forma di escapismo, la corrente diventa un vero e proprio fenomeno culturale legato a opere di Shakespeare come Sogno di una notte di mezza estate ed alle fiabe.

Proprio per rimanere in tema di sogno, ho scelto, in copertina, una meravigliosa Laura Biagiotti la cui collezione è dedicata a Venezia, città magica e romantica per eccellenza, un insieme di arte e di vita, di mistero e magia per una donna alla ricerca di un’eleganza individuale. L'abito evoca una femminilità contemporanea, che interpreta i grandi classici del romanticismo (pizzi, balze e fiori) in composizioni d’avanguardia facendo emergere una fata moderna e romantica.

La fata di Alessia Crea (1) ricorda le ninfe che ondossano abiti dai tessuti fluttuanti, come fossero acqua; le linee sono ampie e svasate, il taglio vivo consente al tessuto di muoversi più liberamente. I tessuti pregiati creano strutture morbide con giochi di trasparenza e denotano una creatura eterea, quasi fragile.

La fata di Krizia (2), invece, è più attiva e combattiva, sempre in movimento tanto
viaggiatrice da sembrare pronta a sbarcare persino su altri pianeti. Quasi una fata amazzone, che si protegge con ginocchiere e paragomiti in maglia spalmata; pronta a definire il proprio posto nel mondo e a difendere ed essere artefice del proprio destino.

La fata di Ermanno Scervino (3) si ispira ad un viaggio attraverso l’India del Rajastan e dei Maraja, osa negli accostamenti tra mondi e materie unendo culture diverse con un abito che ricorda il sari indiano.
Gli abiti sono costruiti con infiniti strati di voile in organza o in chiffon che, doppiati,
ingabbiano tessuti con disegni grafici e tagli couture. La fata di Scervino è una principessa sofisticata e di gran classe.

La fata di Roberto Cavalli (4) è seducente, dall'aria vagamente gotica e straordinariamente sensuale, capace di sedurre un eroe tenebroso dell'Iliade e determinarne il destino con il suo potere ammaliatore.

La fata di Alexis Mabille (5) è una creatura pura come una ninfa, che ricorda le corse di donne bambine vicino alle cascate e le loro innocenti risate mentre si divertono a giocare a nascondino tra le verdi selve. L'abito è couture, come vuole la tradizione Mabille, e  ha un non so che di candido e puro che ricorda  una zingara bucolica o una dama dei quadri di Manet...pronta per una "déjeuner sur l'herbe".

La fata di Zac Posen (6) è una dama lussuosa e sofisticatamente glamour, decisamente femminile e avvolta dalle preziose linee fluide che arrivano lunghe fino ai piedi e che le permettono di volare da una passerella all'altra....lasciando dietro una scia di polvere di stelle.

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